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per capirci: i dati che ho io-soprattutto sul n 1 (tra edicole, fumetterie e variant ha raggiunto le 47000 copie) -sono un tantino più alti di quelli riportati in una certa pagina fb, poi c'è un calo fisiologico-che ovviamente si riduce sempre più. ora se riusciamo ad assestarci ML può continuare. può darsi che si assesti da solo, ma sarebbe interessante (come mi suggeriva Maurizio Corio, il fondatore di questa page) che tutti quelli che lo apprezzano condividessero la pubblicità dell'albo e magari una rece particolarmente brillante sulla loro pagina-pensate, oltre 3000 pagine fb in cui compare Morgan a tutti gli amici degli utenti. così, mi è venuta per non darla vinta a chi gioisce delle chiusure di miei colleghi e dice che spera che io vada male (ah, vai davanti a una fabbrica e dì agli operai: "spero che perdiate il lavoro!", poi fatti un selfie e mandamelo). così, al di fuori di ogni polemica politica, per dimostrare a chi veicola ideologie violente ed è così cattivo da augurare cose brutte che noi non siamo d'accordo con certe idee, con certa gente.
magari siamo lontani, ma non siamo soli.

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a me risulta che il 5 ha venduto più di 25, ovviamente TUTTO compreso, cioè fumetterie etc, io non ho i dati delle edicole ma il tutto-

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Originally posted by solar

Gdje to piše?

edit:
Ako misliš na ove screenshotove, to su Recchionijeve izjave iz 2013. godine.

http://comixarchive.blogspot.hr/2016/06/diabolik-vendite-in-calo-le-incredibili.html?spref=fb

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Originally posted by solar

Zanimljiv članak:

http://www.ilpost.it/2016/06/01/fumetti-mercato/

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Samo Dyd ide u cb-u, neke nove price u 48 stranica.

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A koje su to Tex velike price! Ima veze sa "Oklahoma" maxi kolorac ili best off-ovi?

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In assenza di aumenti di prezzo, almeno sulle testate principali, i ricavi seguono un pò il calo delle vendite, e scendono da 31.972.034 a 29.028.164, scende l'utile a 1.845.874 dai precedenti 3.408.807, e stavolta scende pure la liquidità che resta comunque lo stesso imponente, a quasi 41 milioni. A peggiorare l'utile contribuisce il calo consistente dei diritti di pubblicazione, praticamente dimezzati, effetto della fine della CSAC di Tex, e ovviamente dalla decisione di produrre in proprio i volumi, a partire dalla strenna Mondadori. Nell'anno 2015 la casa editrice ha prodotto 296 uscite in edicola, ha distribuito 17.970.000 copie e ne ha vendute 8.940.000. Negli allegati di bilancio si esprime soddisfazione per le vendite dei primi volumi da libreria targati Bonelli, che sono andati molto bene, come è andato bene l'album di figurine Panini dedicato a Tex.

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comunque nel 2015 la SBE ha speso poco più di 3 milioni in acquisti, la quasi totalità sarà ovviamente riferibile alla stampa degli albi, quasi 6 milioni per lavoro dipendente, per cui la redazione e gli amministrativi, 7,2 milioni per servizi e 9,6 per godimento beni di terzi.

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Nel 2014 le licenze hanno fatto incassare oltre 5,8 milioni, scesi nel 2015 a 2,5 milioni.

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Una precisazione al mio post di apertura di questo topic: i diritti di Zagor comprati dalla SBE non sono quelli della famiglia Bonelli, ma quelli di Gallieno Ferri. Nelle prime pagine del bilancio c'è la segnalazione dell'acquisto dei diritti, senza specificare da chi sono stati comprati, e a questa pagina ho fatto riferimento segnalando la notizia, supponendo fossero quelli della famiglia Bonelli, ma nelle pagine finali la segnalazione è ripetuta in maniera più completa, indicando appunto il venditore in Gallieno Ferri, per cui è meglio precisarlo.

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Qualche altra considerazione generale sul bilancio SBE 2015: la Bonelli ha sostanzialmente due problemi; il primo è che ha un sacco di costi fissi (produzione tavole + struttura organizzativa) e pochi costi variabili, cioè in pratica la sola stampa degli albi, per cui in un mercato per lei strutturalmente calante, in assenza di aumenti di prezzo basta un calo di vendite del 10% per dimezzare o addirittura azzerare l'utile. Il secondo, ancor più grosso problema, è che i costi totali sono poco più di 27,5 milioni, mentre i ricavi da vendite poco più di 26,3 milioni (25.488.735 vendita albi - 440.452 vendita libri - 391.637 vendita arretrati), per cui con la propria attività caratteristica apparentemente la Bonelli nel 2015 ha perso circa 1,2 milioni, compensati dai poco più di 2,5 milioni di diritti di pubblicazioni, pur dimezzati rispetto al 2014, più altre voci minori tipo i ricavi da macero e un pò di interessi attivi, calati molto anche quelli per effetto del calo tassi, ancora nel 2014 la liquidità rendeva più di 850.000 euro, nel 2015 siamo a circa 260.000 euro. Di fatto la CSAC di Tex ha per alcuni anni dato una spinta fortissima al risultato gestionale, però come tutte le cose belle è finita, e non ci sono sostituti di quel calibro, per cui, alla luce di questi dati non c'è dubbio che il prezzo di vendita degli albi sia troppo basso, qui aveva ragione Sergio Bonelli a dirlo, anche se negli ultimi anni si è alzato parecchio, e probabilmente sono un pò cauti nel varare ulteriori aumenti nel timore di perdere lettori, proprio per il discorso dei costi fissi che hanno, ma credo che nel breve sarà inevitabile farlo. In ogni caso la SBE resta un azienda in salute, non è più la macchina da soldi di alcuni anni fa, ma ha una struttura patrimoniale invidiabile, delle testate storiche, Tex ovviamente in primis, e ancora un grande patrimonio di credibilità verso un esercito di lettori, stà a loro farne buon uso.

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Oggi siamo il secondo fumetto in Italia per vendite, con 110 mila copie per albo, alle quali vanno aggiunte le 50-70 mila degli albi paralleli. Siamo in un club ristrettissimo, sono numeri alla Marvel.

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BONELLI, QUEI FUMETTI DA RECORD

La Sergio Bonelli editore festeggia i 30 anni di Dylan Dog, i 25 anni di Nathan Never. E, soprattutto, continua a presentare uno dei bilanci più belli del comparto editoriale italiano: ha chiuso l’esercizio 2015 con un valore della produzione attorno ai 30 milioni di euro, utili per 1,8 milioni, con un patrimonio netto di 61,8 milioni di euro composto da 47,7 milioni di riserve straordinarie o facoltative, 6,6 mln di riserve da rivalutazione, 4,5 milioni di capitale sociale e, come detto, 1,8 mln di utili.
Non ha un euro di debiti nei confronti del sistema bancario e conta su disponibilità liquide per 41 milioni di euro.
I dati 2016 non sono ovviamente ancora disponibili, ma il management della società di fumetti, guidata dal presidente Davide Bonelli, dall’amministratore delegato Giulio Terzaghi, dal direttore generale Simone Airoldi e dal direttore editoriale Michele Masiero, stima un trend simile al 2015.
Certo, pure la casa editrice di Tex Willer soffre un calo di copie vendute (-3,8% nel 2015 rispetto al 2014) e una contrazione degli incassi da diritto d’autore. Tuttavia, nonostante un mercato del fumetto in parziale crisi in Italia, la società ha avuto 296 uscite in edicola nel 2015 (rispetto alle 299 del 2014) e ha venduto 8.940.000 copie sui 17.970.000 copie distribuite.
La società, con 54 dipendenti, è solida e presenta risultati stabili nel tempo: nel 2012 il valore della produzione era infatti a quota 29 milioni di euro (3,3 milioni di ebitda, 1,6 mln di utili); nel 2013 a 29,6 mln (3 mln di ebitda, 2,2 mln di utili); nel 2014 a 32,8 mln (5 milioni di ebitda, 3,4 mln di utili); fino ai 30 mln nel 2015 (3,3 mln di ebitda, 1,8 mln di utili).
La vendita di periodici a fumetti è ancora la fonte principale di ricavi (25,5 milioni di euro), seguita dalla cessione dei diritti di pubblicazione (2,5 mln), mentre le vendite di libri (440 mila euro) e di arretrati (391 mila) sono ancora voci marginali.
I libri potrebbero però consolidarsi poiché dall’ottobre 2015 la Sergio Bonelli editore ha deciso di pubblicare direttamente, e non più con editori terzi, i volumi dedicati ai suoi personaggi e veicolati nel canale librerie. «In questo modo», spiega Masiero, «un albo non è disponibile solo in edicola e solo per 30 gg. Ma si possono fare edizioni speciali per il canale librerie, dove passa anche un pubblico diverso e in cui il prodotto rimane esposto per lungo tempo».
Da dicembre 2015 è poi partito l’accordo con l’Espresso per l’uscita settimanale con Zagor (per tutto il 2015 l’abbinata era con Tex), mentre è stato confermato il contratto con Rcs per l’uscita settimanale di Dylan Dog con La Gazzetta dello sport. Oltre alle collaborazioni con Panini per album di figurine, e con Sky Arte per co-produzioni dedicate al fumetto, il 2016 è stato anche molto importante per il debutto della Sergio Bonelli nella distribuzione di articoli di merchandising e per il completamento del sito di e-commerce.
I festeggiamenti del trentennio di Dylan Dog, con eventi e manifestazioni in Italia per i prossimi 12 mesi (un diario, un dvd, proiezioni al cinema, Lucca comics & games a fine ottobre, collaborazioni con Studio Universal, Unicef, Radio 24), saranno affiancati anche da un nuovo ciclo di storie di Martin Mystère tutte a colori.
Ma, tornando al tenebroso Dylan, la sua storia iniziò il 26 settembre 1986 (per ironia della sorte, il 26 settembre del 2011 è scomparso Sergio Bonelli). Questa settimana esce il numero a colori che celebra i suoi 30 anni, e a fine ottobre, per i fan di Dylan Dog, un numero veramente da collezione: dopo nove anni, infatti, Tiziano Sclavi torna a scrivere una storia del personaggio che ha creato. E, come confessa Roberto Recchioni, curatore di Dylan Dog, «ha già pronte due sceneggiature e mezza». L’albo, dal titolo Dopo un lungo silenzio, parla di incomunicabilità e alcolismo (un problema comune di Dylan Dog e Sclavi): uscirà in edicola, con copertina tutta bianca, e poi in una edizione per librerie (arricchita di tutta la sceneggiatura originale di Sclavi e di tutti gli studi e disegni per il fumetto) con copertina interamente nera. Ci sarà, infine, pure una edizione speciale per le librerie Mondadori con una copertina ancora diversa.

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Originally posted by solar

U vezi prethodnog posta, nakon što je pokrenut novi Bonelli online shop, prodaja se povećala za 150%.

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